Ho calcato di corsa le vie di Arezzo per la prima volta e l'ho trovata affascinante (sia la città che la manifestazione). Suggestiva l'accoglienza al rullo dei tamburi e allo squillar di trombe dei Musici della Giostra del Saracino sullo sfondo dell'acuminato campanile della cattedrale, mentre un vento teso e fresco smuoveva i loro drappi. Sentire le note dell'Inno alla gioia in quel "quadro" è stata un'emozione. Anche se il cambio di location è stato forzato, non è stato affatto disprezzabile il contesto del Parco del Prato (in cui spicca il simbolo di Arezzo che da lontano si erge alla vista di coloro che arrivano in città), pur con qualche difficoltà nel contenere i numerosi partenti nel primo giro dello stesso. E poi, sfilare subito a fianco dell'imponente Cattedrale! Ripaga ampiamente dell'apnea della partenza.
Primo giro quasi da test da cicloergometro, con frequenti e repentini cambi di direzione e pendenza: ma se si hanno gli occhi anche per guardarsi intorno, è un bellissimo modo per scoprire davvero il cuore della città, con le sue salite ed i suoi gioielli. Il secondo anello si è presentato molto più lineare e pianeggiante, compiendo parte del periplo delle mura per risalire al Prato alle spalle da Viale Buozzi (probabilmente in molti avrebbero preferito le scale mobili!).
Ottima l'organizzazione con servizio d'ordine ineccepibile; per una come me che non rifiuta mai l'acqua, provvidenziali (per non dire "divini") i tre punti di ristoro sul percorso di media lunghezza. Molto gradito anche il pacco gara costituito da prodotti locali e di buona qualità.
Dopo la fatica della gara, pieno relax per le membra e le mandibole passando per la Piazza Grande dove la concomitante fiera gastronomica ha vivacizzato lo splendido scenario. In conclusione, felicissima del week end trascorso!
Alla prossima …
Belinda Sorice