Per chi ha frequentato il campo scuola verso la metà degli anni 80 uno come Romano Patrussi non poteva di certo passare inosservato. All'epoca era già sulla quarantina e non da molto aveva iniziato a correre. In quel periodo c'era abbondanza di talento amatoriale e i podisti di allora erano tutti generalmente forti e agguerriti. Romano Patrussi, sebbene dotato di grande talento, non era quello che vinceva le gare ma era quello che istintivamente si imponeva all'attenzione di tutti per la sua personalità. Sempre allegro e cordiale, istintivamente simpatico, aveva una grande prestanza fisica e una corsa elegante come pochi. In quel periodo era il re del "Campo" e le sue epiche narrazioni di allenamenti e gare che non mancavano mai della giusta dose di ironia , incitavano i podisti alle prime armi a cercare un po' di gloria. Il suo colorito bruno e la poderosa andatura lo facevano somigliare a un corridore del maghreb. Noi allora lo abbiamo chiamato "Aouita" come il re del mezzofondo degli anni 80. Non era un esagerazione.
witko55