Nella vita, non solo nello sport, capita spesso di considerare un certo limite come il massimo cui si possa ambire. Non proviamo ad andare oltre semplicemente perché abbiamo deciso che non abbiamo abbastanza talento, capacità fisiche e mentali per farlo. Cambiando prospettiva si realizza che forse quel limite ce lo siamo costruito da soli, e che altrettanto possiamo fare per superarlo. Interessante in questo senso il pensiero di Viktor Rothlin, maratoneta svizzero che a 37 anni è giunto 11^ alle Olimpiadi di Londra 2012.
Abbattere le barriere mentali
I livelli più elevati di prestazioni richiedono sia forza mentale che fisica. Lo stesso si può dire di tutti i livelli della corsa, sia che si tratti di una corsa da 10K o di una maratona completa. “Noi europei ci poniamo sempre dei limiti, ma questi si radicano talmente a fondo nella nostra mente che ci impediscono di migliorare i nostri tempi,” afferma Viktor. È quanto ha imparato dall'atteggiamento dei podisti del Kenya che, nel corso degli anni, hanno dimostrato che non c'è limite a ciò che possono ottenere. “Se chiedi a un podista del Kenya che vuole correre una maratona che tempo vorrebbe fare, ti dirà 2:05 o 2:06”, afferma. “Non perché sa di poterlo fare, ma perché è un tempo veloce. E magari è proprio quello che ho imparato e che mi rende diverso dagli altri podisti europei – Non mi pongo limiti.”
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(Fonte www.asics.it)