E’ filato tutto liscio e alla perfezione e il meteo ci ha messo anche di suo, con una bella giornata di sole, prima che nelle settimane successive, la neve imbiancasse il centro-sud Italia. E’ stata una meravigliosa seconda edizione quella de La Ronda Ghibellina, un’Ultratrail di 43 km, valida anche come seconda prova del nuovissimo Gran Prix di Ultratrail indetto dalla IUTA, Association Ultramarathon and ultratrail Italia, che si è svolta in Toscana, nel comune di Castiglion Fiorentino, provincia aretina. E’ stata la Val di Chio, un’estensione della Val di Chiana, la protagonista principale, svegliata dallo scalpiccìo di 300 “fratelli di fango” come ama definirli, Renato Menci, organizzatore di questa bella trovata in terra toscana.
E’ un’isola incantata ove il tempo sembra essersi fermato al medioevo. Francesco Caroni, in periodo di grazia in attesa dei mondiali della 100 km, sembra essere a suo agio sui 43 km del contorto tracciato del contado ghibellino e un D+ di circa 2000 m, fatto di bosco, sottobosco, lunghi tratti in single-track, e passaggi fra terrazzi di ulivo e vitigni, arricchiti qua e là da passaggi fra borghi d’altri tempi e antiche rovine. E’ l’unico ad aver impiegato poco meno di tre ore sulla lunghezza classica: 3 ore e 55 minuti è il suo tempo finale. A seguirlo Gianluigi Ranieri, del Team Tecnica e poi distanziati di oltre 35 minuti concludono in coppia Ernesto Ciravegna (Triathlon Savona) e Enzo Bentivoglio (Monti della Tolfa), tutti trailer di provata esperienza.
A seguire a sorpresa il primo dei toscani, l’aretino Edimaro Donnini. Sul fronte femminile, per la seconda volta in due edizioni vince Francesca Nardi (Atletica 3 Comuni) impiegando 5h42’28’’. Copia dello scorso anno anche per la seconda piazza per la “libera” Cristina Tasselli, mentre terza è la trailer di Courmayeur, Federica Cataudella.
Quarta la prima toscana, la pratese Jessica Giovannini.
La Ronda Ghibellina non è solo 43 km, ma anche Ronda Assassina di 13 km e Ronda Valligiana di 26 km, istituiti per dare possibilità di approccio al trail anche a chi ne è digiuno e desideroso di provare un nuovo modo di fare sport, non proteso all’orologio, a tempo, ma ai luoghi, ai paesaggi, al correre natura e riscoprire nuovi valori, l’unione, l’amicizia, l’affiatamento che si crea quando si salgono costoni in cui spesso bisogna aiutarsi l’un l’altro. Per la 27 chilometri il gruppo di circa 80 partenti, per lo più stradisti alla scoperta del trail, è stato regolato da Alessio Lachi in campo maschile e dall’astro nascente del trail Margherita Battini, in quello femminile. Per la 13 km, i circa 60 partenti sono stati guidati da Simone Di Giovanni, per gli uomini, e Maria Chiara Parigi per le donne. Immancabile un lunghissimo terzo tempo, fatto di chiacchiere e di fumanti piatti di varie cibarie; bella seconda edizione e soddisfazione sia fra gli atleti che fra gli organzzatori: il Trail anche in Toscana sta producendo ottimi risultati! Ci ha provato il grande del trail nostrano, il senese “ROAMA” con la sua stupenda Pasqua Eco Trail in due puntate, al sabato santo e lunedì di Pasquetta e vi chiedo di segnarvela in Agenda per la prossima Pasqua, gli amici del Chianciano, ma soprattutto il Giotto trail e altri due trail che si svolgono al confine fra la provincia di Firenze, quasi in territorio Emiliano. In più in questa terra toscana ha avuto l’inaugurazione il Trail del Malandrino, l’ultra che più ultra non c’è sulle montagne pistoiesi, quello davvero per uomini e donne di ferro e acciaio. Gli altri trail in Toscana sono belli, ma hanno ancora il sapore di fuori strada. Il mordi e fuggi, dove ancora si buttano i propri rifiuti per terra, ove vige solo la competizione, l’orologio innanzitutto, prima ancora del dialogo e dell’amicizia, ove ancora non si è scoperto il famoso terzo tempo, la vera anima del trail e del trail running targato Italia. Complimenti ai ragazzi e ragazze della provincia aretina che si sono cimentati chi per la prima volta, chi per soli 13 km chi per provare il “brivido” della 27 chi ha avuto coraggio e determinazione e muniti come regolamento comandava si sono avventurati per la Ronda Ghibellina di 43 km, tra cui Simone Cennini (AVIS Foiano), Lorenzo Alberti (Pod. Amatori Arezzo), Omar Milighetti e Stefano Bertocci (Podi. Il Campino), la più vera, la più tosta, la più bella e spettacolare ma non per tutti, è solo per uomini e donne VERI! A proposito di donne c’è da giurare che il prossimo anno, la Nicoletta Sanarelli non si farà scappare l’occasione di essere la prima donna aretina a finire la Ronda, quella vera!
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Denise Quintieri