Cominciare il racconto con i soliti aggettivi per illustrare la gara di oggi appare scontato e ripetitivo. Mi limiterò a raccontare l'evento sperando di illustrare in modo oggettivo realtà della gara e sensazioni provate. Il 1° TRAIL DELLA SCOTTIGLIA (piatto tipico casentinese) ha visto ai nastri di partenza circa 100 atleti (101 per la precisione) divisi in due percorsi, quello breve (11 km) e quello lungo (17 km). La giornata si annunciava scintillante nei suoi colori; temperatura mattutina attestata intorno ai 18°. Gli alfieri della Podistica Arezzo erano 6: Berlingozzi Luca, Lisi Vaiani Federico, Lombardi Valdimauro, Scrocca Marco, Tavanti Francesco e Zuccherelli Carlo, tutti impegnati nella 17 km. Organizzazione più che decorosa con buona accoglienza degli atleti e logistica ben strutturata. Inutile ricordare che lo scenario nel quale si svolgeva la corsa valeva la levataccia. I discorsi pre-gara si incentravano soprattutto nelle presumibili difficoltà del percorso. Pronti-via: la strada si inerpica inesorabile in un breve tratto di asfalto per poi proseguire in una mulattiera stretta e ripidissima nella quale appariva difficoltoso anche camminare. Dopo un paio di rientri nell'asfalto (sempre rigorosamente in salita), siamo entrati in uno scenario veramente incantevole, ma maledettamente duro. Altra mulattiera dove la maggior parte degli atleti non poteva far altro che camminare sino alla sommità di una poggio deve il sentiero si snodava in un bosco di ginestre per poi entrare nella foresta vera, quella dei faggi, dei castagni tipica dei monti casentinesi. La salita si è prolungata inesorabilmente per circa 7 km e vi assicuro che, da amante di queste corse, mi è sembrata veramente la più dura di sempre, simile ad una skyrace (sensazione condivisa da altri podisti, in particolare dal Carlino, compagno per tutta la gara). Chi ha fatto il trail delle foreste casentinesi e Moggiona può immaginare fedelmente il tratto centrale della corsa, anche perché almeno un pezzo era comune (parte del sentiero dei Tedeschi). Il percorso si snodava nella foresta in un susseguirsi di paesaggi mozzafiato. I ristori erano posizionati in modo regolare.
La domanda che si insinuava tra i podisti era: "Ma quando comincia la discesa?". Risposta non fu mai più eloquente: due discese kamikaze in un viottolo strettissimo tra acciottolato e radici degli alberi, di una pericolosità estrema, da vero trail. I km scorrevano lentamente, la difficoltà del percorso si sommava alla incipiente fatica degli atleti. Sempre dentro al bosco il percorso ha regalato istantanee di rara bellezza, fino all'epilogo con il contentino finale dell'ultimo km anch'esso rigorosamente in salita. Finale con un nutrito gruppo di persone che facevano sentire il calore agli atleti stremati in un caloroso appaluso. Federico Vaiani sempre regolare, forte, deciso: 3° assoluto Purtroppo Luca Berlingozzi ha pagato con il ritiro la discesa folle dopo il 12 km. Straordinario Valdimauro Lombardi che nonostante una caduta nella discesa a circa 4 km dall'arrivo riusciva a vincere alla grande la propria categoria (argento). All'arrivo, insieme, Carlo Zuccherelli e Marco Scrocca, quest'ultimo 2° nella categoria veterani.
Poco attardato Francesco Tavanti, peraltro autore di una buona prova in un percorso non assolutamente adatto alle sue caratteristiche.
Buono il ristoro finale e tutti parecchio soddisfatti.
Marco Scrocca