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Lago Maggiore: la prima impressione

La gita al Lago Maggiore ha dato ai partecipanti l'occasione di vedere uno spicchio d'Italia meno noto, al confine tra Piemonte, Lombardia e Svizzera.  Con le Alpi innevate sullo sfondo, il percorso della gara, che si snoda sulla strada lungo lago tra Stresa e Verbania, è veramente ideale per una gara podistica: un bel fondo, ondulato e vario, impegnativo ma non duro, ha ripagato tutti i partecipanti dello sforzo.

La giornata di domenica poi è stato un anticipo di primavera, ed ha incorniciato un paesaggio da cartolina, che ha reso la giornata speciale, indipendentemente dal risultato sportivo.
Il residence dove eravamo ospitati, Antico Verbano a Meina, ci ha messo ha disposizione appartamenti bellissimi, spaziosi, ben arredati, letti comodi con camere vista lago, in più, dato il periodo di bassa stagione, era tutto per noi, come una vera squadra in ritiro. Questo ha permesso, insieme al viaggio in pullman, di conoscerci meglio e scambiare esperienze ed impressioni non limitate alla sola corsa.

Al rientro, sulle faccie stanche per la lunga trasferta, il sorriso che unito ai commenti positivi ed ai progetti per nuove iniziative, incoraggia chi si è dato da fare per organizzare ancora una volta la gita sociale: grazie Claudio!

P.S.: tutto bene, tutto bello? No, qualche contrattempo c'è stato, il sabato il tempo non era un gran che, l'organizzazione ha fatto un po' di confusione con le iscrizioni, la navetta delle staffette era in ritardo ed ha fatto slittare il pranzo e la doccia dopo gara, il viaggio il pullman, anche se trascorso in allegria, è stato lungo, il premio di partecipazione piuttosto modesto rispetto alla quota d'iscrizione, ma come vedete sono veramente dettagli poco significati per due giorni vissuti in grande armonia, da vera squadra.

P.S.(bis): due personalità hanno brillato in modo particolare: Luca Tognalini, con il suo spirito allegro da eterno ragazzo ha contagiato tutti, poi , partito domenica mattina con il timore di non farcela ad arrivare al traguardo, ha corso una gara tranquilla i primi chilometri prima di cambiare marcia  e dare vita ad una travolgente rimonta fino sotto allo striscione d'arrivo. Oltre a lui, per motivi esattamente opposti, Paolo Livi, che con tatto che lo caratterizza, si prestato in modo discreto a risolvere una serie di piccoli inconvenienti che hanno reso la gita più piacevole, ma con le scarpette a piedi, pur rimandendo attardato in partenza, è andato molto vicino all'ora e trenta sui 21 km, mantenendo un passo elevato ma costante: un vero signore, indipendentemente dall'abito (che non fa il monaco e nemmeno il podista).

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